Il seguente elenco è ordinato cronologicamente secondo la battaglia per cui il combattente fu decorato. Il primo combattimento ebbe luogo nei pressi dei pozzi di Serir Scebb (Esc Scebb) il 10 dicembre 1913. Tre giorni dopo le truppe italiane si scontrarono nuovamente con i ribelli ad Eschida. L’ultimo scontro avvenne nei pressi di Maharuga il 24 dicembre.
ORDINE MILITARE DI SAVOIA
MIANI cav. Antonio

Tenente colonnello, stato maggiore comandante colonna nel Fezzan
“Incaricato dell’occupazione del Fezzan, conduceva la spedizione con energia ed abilità, vincendo in tre combattimenti l’ostinata resistenza dei ribelli. Serir Scebb, 10 di cembre 1913. Eschida, 13 dIcembre 1913. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
Combattimento di Serir Scebb
Medaglia d’argento
DE DOMINICIS Domenico

da Napoli, Capitano della 2a compagnia, 5° battaglione indigeni eritrei
“Guidava la sua compagnia con slancio ed arditezza ammirevoli durante un rapidissimo inseguimento durato più di due ore, infliggendo al nemico gravi perdite. Montato sul muletto, e, precedendo la compagnia, giungeva primo su una posizione occupata da cavalieri nemici. Serir Scebb, 10 dicembre 1913.”
OMAR Abdallah 2°
anni 20, da Boira (Minniferi), muntaz 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 9731
“Raggiungeva i pochi passi un cavaliere nemico uccidendolo insieme al cavallo. Durante l’inseguimento incuorava gli ascari, dando continua prova di costanza, coraggio e fermezza. Serir Scebb, 10 dicembre 1913“
ABDALLAH ben Molitar,
da Sliten, Sciumbasci compagnia libica Piroli, matricola n. 53
“Comandante di centuria, fu uno dei primi ad occupare la posizione minacciata dal nemico, e vi combatté con esemplare coraggio, finché cadde colpito a morte. Serir Scebb, 10 dicembre 1913“
GIORGETTI Eugenio
da Osimo (Ancona), Capitano compagnia libica.
“Guidava con perizia il suo reparto alla conquista di una posizione occupata dall’avversario; ferito ad una gamba, continuava a prendere parte all’azione finché l’obiettivo non fu raggiunto, dando così ai dipendenti esempio di valore e fermezza. – Serir Scebb, 10 dicembre 1913“
ALY Muftà ben Numi
da Silin (Homs), ascari, gruppo libico, matricola n. 788
“Mentre combatteva eroicamente, cadde colpito a morte. Serir Scebb, 10 dicembre 1913.”
SLAMA Sciati
da Sciafin (Mesallata), ascari, gruppo libico, matricola n. 1103
“Durante l’intera azione, si comportò in modo ammirevole, dando bell’esempio ai suoi compagni, finché cadde colpito a morte da una palla. Serir Scebb, 10 dicembre 1913”
GODDER Agos,
da Zeban Zeghib (Acchele Guzai), ascari, 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 9555
“Si comportò con slancio magnifico durante tutto il combattimento, cadendo mortalmente ferito al petto nell’ultima fase dell’inseguimento. Serir Scebb, 10 dicembre 1913.“
Encomio Solenne
EMBAIÈ Uoldebasghi
da Adi Sullaò (Seraè), muntaz 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 8292
“Trovandosi di pattuglia sulla sinistra della compagnia, fu tra i più animosi ad affrontare un gruppo di cavalieri che caricavano, e, col concorso di altre pattuglie, riuscì ad ucciderli. Serir Scebb, 10 dicembre 1913”
TESAMMA Cassai
da Rucoitò (Scimezana), muntaz 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 9872
“Comandava con grande slancio il buluc al fuoco, nell’assenza del suo comandante. Durante l’inseguimento, fu di costante esempio ai dipendenti per contegno fermo e risoluto, precedendoli sempre nella occupazione delle successive posizioni. Serir-Scebb, 10 dicembre 1913.”
ABRAHIM Mohammed 2º
da Eghilà (Minniferi), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, n. 12279
“Assolveva intelligentemente il compito di capo pattuglia nel combattimento, distinguendosi sempre per coraggio, fermezza ed energia. Serir Scebb, 10 dicembre 1913”
GHEREMEDIN Uoldenchiel
da Berchittò (Acchele Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 12455
“Giungeva fra i primi su una posizione occupata da cavalieri nemici, uccidendone uno. Serir-Scebb, 10 dicembre 1913.”
ADGU’ Agos
da Monosuitò (Scimenzana), ascari, 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 19556
“Giungeva tra i primi su una posizione tenuta dai nemici, dei quali, mentre una parte volgeva in fuga, egli affrontava uno risolutamente, e l’uccideva. Serir -Scebb, 10 dicembre 1913.”
Combattimento di Eschida
Medaglia d’argento
CANFU’ Coflè
da Adi-Zaul (Hamasen), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 8873
“Mentre, in prima linea, faceva fuoco ed incuorava i compagni, cadeva fulminato, colpito da un proiettile alla testa. Eschida, 13 dicembre 1913.”
OMAR Mohammed
da Assahari (Assaorta), Buluc basci, 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 7890
“Guidava con grande slancio il suo bulue all’attacco, esempio di coraggio ai dipendenti. Ferito, continuava a combattere, finché il proprio ufficiale non gli ingiungeva di allontanarsi per farsi medicare. Eschida, 13 dicembre 1913.”
ABDERAHIM Oman
da Galla, ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 9936
“Si dimostrò instancabile e coraggioso nel portare gli ordini del rispettivo comandante di compagnia. Ferito da una pallottola ad entrambe le ginocchia, rifiutò di recarsi al posto di medicazione, e, trascinandosi, seguì il proprio reparto fino al termine dell’operazione.”
Eschida, 13 dicembre 1913.
MONGOSTU Cofelà
da Arresa (Seraè), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 12835
“Visto un gruppo di tre arabi che, appostato, faceva fuoco, lo affrontava arditamente, sostenendo con esso accanita lotta, finché cadeva vittima del suo coraggio. Eschida, 13 dicembre 1913.”
ENCOMIO SOLENNE
MOHAMED el Gadi
da Aulad Aman, ascari gruppo libico, matricola n. 1138
“Mentre combatteva con grande slancio e coraggio, veniva replicatamente ferito. Eschida, 13 dicembre 1913. – Si distinse anche nel fatto d’armi di Serir- Scebb, 10 dicembre 1913.”
MELONI Arrigo
da Carpi ( Modena), sergente 3° reggimento genio, matricola n. 23586
“Ferito al ginocchio destro da un colpo di fucile, mentre contribuiva a man tenere l’ordine nel convoglio della colonna, dava prova di serenità nel sopportare la ferita. Eschida, 13 dicembre 1913.”
FETURI ben Mohamed
da Azizia, muntaz batteria da 70 A per postazioni fisse, matricola n. 4
“Puntatore del pezzo più bersagliato dal nemico, attese alle sue mansioni con serenità imperturbabile. Ferito gravemente ad un ginocchio, si mantenne esemplarmente calmo, dimostrandosi spiacente di non poter continuare il combattimento. Eschida, 13 dicembre 1913.”
SOLARI Cesare
da Parma, tenente medico gruppo libico
“Calmo e sprezzante della vita, si teneva in prima linea, sempre pronto a prestar cure ai feriti sotto il fuoco nemico. Eschida, 13 dicembre 1913”.
GADELA Betrù
da Marahanò (Hamasen), buluc basci 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 6396
“Comandante di una grossa pattuglia, resisteva con grande fermezza al fuoco soverchiante di nemico superiore in forzo. Improvvisamente caricato da’ numerosi cavalieri nemici, con fuoco vivo e ben aggiustato, li costringeva alla fuga, riprendendo poscia l’azione contro la fanteria avversaria. Eschida, 13 dicembre 1913.”
NEMARIAM Ghebrit
da Adi Barò (Seraè), muntaz 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 7859
“Comandante di una pattuglia di punta, affrontava un cavaliere nemico, che insieme ad altri erasi precipitato sulla colonna, e lo atterrava con un colpo di baionetta al petto, impossessandosi del cavallo del ucciso e delle sue armi. Nello scontro rimaneva ferito da un colpo di sciabola. Eschida. 13 dicembre 1913.”
GAREMARIAM Abbai
da Cassala (Tocà), muntaz 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 8211
“Comandante di una pattuglia fiancheggiante, arditamente affrontava un cavaliere nemico, che insieme ad altri caricava la pattuglia, e, con un colpo di pistola a brucia pelo, lo atterrava , impossessandosi delle armi. Eschida, 13 dicembre 1913.”
CASSAI Taclè
da Ambaderò (Hamasen), ascari, 5° battaglione indi geni eritrei, matricola n. 9903
“Ascari di una pattuglia di punta, animosamente si opponeva, col fuoco, ad una carica di cavalieri nemici, e ne affrontava uno uccidendolo col suo sciabolone eritreo . – Eschida, 13 dicembre 1913.”
Combattimento di Maharuga
MEDAGLIA D’ORO
DE DOMINICIS Domenico
da Napoli, Capitano della 2a compagnia, 5° battaglione indigeni eritrei

“Guidava con grande slancio ed ardire la sua compagnia all’attacco ed in parte del lungo inseguimento. Richiamato poi su un altro fronte per salvare una sezione di artiglieria minacciata da imminente pericolo di accerchiamento, animosamente affrontava con la sua sola compagnia, allo scoperto, numerosi nemici trincerati a brevissima distanza, salvando i pezzi e fermando l’aggiramento. Cadeva gravemente ferito, morendo il giorno dopo. – Maharuga (Libia), 24 dicembre 1913”
MEDAGLIA D’ARGENTO
SUAREZ Eduardo

da Napoli, Maggiore, 5° battaglione indigeni eritrei
“Per la valorosa e Brillante condotta nel comando del 5o battaglione eritreo durante il combattimento di Maharuga (24 dicembre 1913), nel quale, con felice iniziativa, seppe risolvere un primo attacco contro un nemico superiore in forze, respingendo ed infliggendovi gravi perdite. Richiamato sulla linea principale, prendeva parte all’attacco generale, che decideva della vittoria. Uno dei suoi reparti conquistava la bandiera verde del comandante nemico. Si distinse anche nei combattimenti di Serir ‘Scebb, 10 dicembre, acque di Scebb, 11 dicembre ad Eschida, 13 dicembre 1913.“
TRACCHIA Ruggero

da Roma, Tenente Aiutante del Maggiore Suarez
“Aiutò efficacemente, con zelo, intelligenza ed arditezza, l’azione del suo comandante di battaglione ferito ad una coscia, continuò animosamente a combattere ed a portare ordini sino alla fine del combattimento. — Maharuga, 24 dicembre 1913. – Si distinse nei fatti d’arme di Serir ‘Scebb, ed Eschida, 10 e 13 dicembre 1313.“
TERUZZI Attilio

da Milano, Tenente della 2a compagnia, 5° battaglione indigeni eritrei
“Chiamato colla sua mezza compagnia a salvare una sezione di artiglieria minacciata da imminente pericolo di accerchiamento, animosamente guidava il suo reparto, avanzando in terreno scoperto è battuto da intenso fuoco avversario, concorrendo a salvare i pezzi ed a fermare l’aggiramento. Caduto gravemente il suo capitano, assumeva il comando della compagnia; dopo mezz’ora, cadeva anch’egli col braccio spezzato – Maharuga, 24 dicembre 1913. – Si distinse anche nei fatti d’arme di Serir Scebb, 10 dicembre 1913, ed Eschida, 3 dicembre 1913.“
ASUBBIR Tesfallasse
da Adi Gobisè (Acchele Guzai), muntaz 5 battaglione indigeni eritrei, matricola n. 8179
“Incaricato di portare un avviso al rispettivo comandante di compagnia, valorosamente perdeva la vita nell’adempimento del proprio dovere. In tutta l’azione, fu d’esempio ai compagni per calma, zelo e disprezzo del pericolo. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
OMAR Abdalla
da Soira (Acchele Guzai), muntaz 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 9371
“In un momento critico dell’azione, in terreno scoperto e fortemente battuto dal nemico, accorreva a soccorrere il proprio capitano mortalmente ferito, e, colpito egli stesso, spirava poco dopo. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
NEGASSI Bahatà
da Coazien (Hamasien), muutaz 5° battaglione indigeni eritrei, matricola. n. 7356
“Cadeva colpito mortalmente mentre, fra i primi del suo buluc, si lanciava all’assalto delle posizioni nemiche. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
BEHERÈ Gabremicael
da Dobir (Acchele Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 18557
“Porta insegna del battaglione, bersaglio preferito dal nemico, calmo od impavido, seguì sempre il rispettivo comandante di battaglione. Nell’attacco finale, si lanciò animosamente avanti, fra i primi, cadendo morto sul campo. – Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nei due combattimenti di Serir Scebb ed Eschida, 10 e 13 dicembre 1913”
GHIDEI Calù
da Arresa (Serae), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 12818
“Durante l’intero combattimento fu tra i più animosi. Nell’affrontare un gruppo di cavalieri, slanciatosi innanzi ai compagni, fu colpito da una pallottola in fronte, rimanendo fulminato. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
GHERIESUS Iacomio
da Ghedebbo (Tigrai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n.11054
“Lasciava valorosamente la vita sul campo, mentre si lanciava arditamente all’assalto sotto il micidiale fuoco nemico. Maharuga, 24 dicembre 1913”.
NAHAFĖ Mascisciò
da Toconda (Acchele Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 12108
“Incurante del fuoco micidiale dell’avversario, mentre scoprivasi per meglio aggiustare il suo tiro, perdeva valorosamente la vita incitando i compagni a resistere. Maharuga, 24 dicembre 1913.“
MASCIO ‘Uoldesellassi
da Coatit а (Acchele Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 12120
“Ferito, continuava combattere Colpito nuovamente, perdeva la vita, mentre, in terreno scoperto, si indugiava a soccorrere un compagno. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
TACLESGHI Tesfù
da Mai Ela (Ac chelè Guzai), ascari 5 ‘ battaglione indigeni eritrei, matricola n. 17744
“Ferito durante un assalto, continuava a combattere, finché, colpito una seconda volta, perdeva eroicamente la vita. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
IDRIS Ómar
da Arafali (Acchele Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 18041
“Comandato una pattuglia inviata a snidare un gruppo avversario che, bene appostato, infliggeva sensibili perdite al reparto, giungeva tra i primi sulla posizione nemica, perdendo valorosa mente la vita. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
GHIDEI Gabriel
da Monosceitò (Biemenzana), Sciumbasci 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 5308
“Durante il combattimento, ferito gravemente al petto, nascose a tutti la ferita, continuando a coadiuvare gli ufficiali nella esatta esecuzione degli ordini, ed a combattere. Per la gravità della ferita, fu però costretto a recarsi al posto di medicazione. Fu sempre di esempio agli inferiori, nelle più critiche circostanze, per calma, abnegazione e valore. – Maharuga, 24 dicembre 1913. – Si distinse anche nel combattimento di Serir Scebb, 10 dicembre 1913”
TESFANCHIEL Iohannes
da AdiGana (Serad), Bulucbasci 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 7452
“Ferito da un proiettile al braccio e dalla spalla destra, in attesa del medico, continuò a dirigere il fuoco del suo buluc o ad incoraggiare i dipendenti. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nel combattimento di Eschida, 13 dicembre 1913.”
BERIK Tuoldemedin
da Aztelezam (Hamasien), ascari 56 battaglione indigeni eritrei, matricola n. 18236
“Cadeva valorosamente sul campo,nell’attacco di una posizione avversaria, mentre incitava i compagni alla lotta, esempio per essi di slancio e di elevato sentimento militare. Maharuga, 24 dicembre 1913”
ABDALLA Ali
du Edifer (Massaua), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 9518
“Cadeva mortalmente ferito all’addome mentre fra i primi del suo bulue, si slanciava all’assalto delle posizioni nemiche. Maharuga, 24 dicembre 1913”
MACOMEN Debrom
da Arresa, (Seraè), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 11332
“Venuto a lotta corpo a corpo con un arabo, riusciva a ferirlo e ad abbatterli; veniva poi ferito mortalmente al capo dall’arabo stesso, con un colpo di pistola che quegli celava sotto il barracano. Maharuga, 24 dicembre 1913”
ISMAIL Hammedò & ABUBAKER Ibrahim
da Selim Gascià (Acchelė Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, n. 9522 matricola.
da Mogot (Acchelė Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, n. 10502 matricola.
“Cadevano eroicamente sul campo mentre, tra i primi, si lanciavano sulla bandiera nemica. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
MOHAMED ben Abdelluadi
da Slitten, muntaz gruppo libico, n. 62601 matricola,
“Mentre combatteva eroicamente incitando con coll’esempio e con la voce i compagni, cadeva colpito a morte. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
MARCHIONNI Igino
da Pesaro, tenente, batteria cammellata indigena speciale
“Comandante di una sezione isolata, sosteneva efficacemente, per circa due ore di combattimento, la compagnia di estrema destra, massime quando essa rimase a corto di munizioni. Rendendosi conto della seria minaccia di aggiramento del nemico, concorreva con detta compagnia a sventare il tentativo, ed avanzava a braccia sino a 450 metri dalle posizioni nemiche ancora occupate, accompagnando infine nell’assalto la compagnia stessa. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nel combattimento di Eschida, 13 dicembre 1913.”
MEDAGLIA DI BRONZO
TAGLIAMONTE Giuseppe
da San Giovanni a Teduccio di Napoli, Tenente del 1o Battaglione Libico
“Durante il combattimento, si distinse per calma e energia, guidando con animo e slancio, negli sbalzi successi, il proprio reparto Nell’assalto finale, arrivava, primo fra tutti, sulle trincee nemiche. Iniziando la sanguinosa lotta corpo a corpo, che, in breve, doveva decidere della vittoria. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nei combattimenti di Serir Scebb ed Eschida, 10-13 dicembre 2013”
BEIUNI ben Hagi Mohamed Elarisi
da Homs, ascari gruppo libico, matricola n. 5968
“Durante l’azione, si distinse per slancio e coraggio , combattendo con vero disprezzo della morte. Colpito all’addome, moriva il giorno successivo. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
MOHAMED ben Scinse
da Tarhuna, ascari gruppo libico, matricola n. 6193
“Mentre combatteva, valorosamente, cadde colpito a morte. Esempio ai compagni di grande valore e coraggio. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
ALI ben Ali
da Zuait (Sahel), ascari gruppo libico, matricola n. 6308
“Mentre combatteva, dando ai suoi compagni esempio di coraggio e slancio, cadeva colpito a morte. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
ENCOMIO SOLENNE
CARRARA Biagio
da Roca Grimalda (Alessandria), tenente 5° battaglione indigeni eritrei
“Distaccato con la sua mezza compagnia alla estrema sinistra dello schieramento, fronteggiò valida mente il nemico, impedendone gli aggiramenti. Concorde efficacemente all’assalto finale. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nei fatti d’arme di Serir Scebb ed Eschida 10 13 dicembre 1913.”
MANGANARO Carmelo
da Santa Croce Camerina (Siracusa), tenente medico 5° battaglione indigeni eritrei
“Durante tutto il lungo e sanguinoso combattimento, sprezzante di ogni pericolo, prestò intelligenti ed efficaci cure a numerosi feriti, quasi sempre sulla linea di fuoco. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nei fatti d’arme di Serir Scebb ed Eschida, 10-13 dicembre 1913”
MINELLA Francesco
da Torino, tenente 5° battaglione indigeni eritrei
“Guidò la sua mezza compagnia con slancio ed energia Ferito il proprio comandante di compagnia, assunse il comando del reparto , guidandolo con calma ed avvedutezza e concorrendo efficacemente all’assalto finale Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nei fatti d’arme di Serir Scebb ed Eschida, 10-13 dicembre 1913.“
VAN DEN HEUVEL Giulio
da Montevideo (Uruguay), tenente 5° battaglione indigeni eritrei
“Si distinse nel primo assalto della giornata per slancio e coraggio; nell’assalto finale e nella mischia alla testa dei suoi ascari, si spinse dove maggiore era il pericolo. Si comportò egregiamente durante l’intera giornate Maharuga, 24 di cembre 1913. Si distinse anche nei fatti d’arme di Serir Scebb ed Eschida, 10-13 dicembre 1913.”
CHIANESE Edgardo
da Napoli, maresciallo 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 39768
“Fu, in tutta la giornata, di efficace ed intelligente aiuto al comandante del battaglione nel portare ordini ai reparti impegnati, lanciandosi poi arditamente tra i primi all’assalto finale. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nei fatti d’arme di Serir Scebb ed Eschida, 10-13 dicembre 1913.”
PAGGI Carlo
da Cameri (Novara), soldato 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 34437
“Sprezzante di ogni pericolo, coadiuvò efficacemente, con zelo ed intelligenza, l’opera del suo ufficiale medico nel soccorrere i numerosi feriti sulla linea di fuoco. Maharuga, 24 dicembre 1913”
ABRAHA Zagherghis
da Digsa (Acchelè Guzai), scium basci 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 1292
“Coadiuvò efficacemente il proprio comandante di mezza compagnia, tra smettendo intelligentemente i suoi ordini. Assunto il comando di detto reparto, lo guidò con slancio ed energia. Maharuga. 24 dicembre 1913.”
BARACHI Teclezien
da Adi Cofelet (Hamasien), scium basci 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 4050
“Durante tutto il combattimento, fu di mirabile esempio ai dipendenti per slancio e valore, e sempre primo dove maggiore era il rischio, incuorando ascari e graduati. Calmo anche nei momenti più aspri, coadiuvò l’ufficiale a riordinare, dopo gli assalti, prontamente il reparto. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nel fatto d’armi di Eschida, 13 dicembre 1913.”
MOHAMED Soliman
da Nashè (Acchelè Guzai), baluc basci 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 8216
“Si distinse in tutto il combattimento per calma eccezionale. Nella mischia finale, venuto a lotta corpo a corpo con un arabo, lo uccise. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nel fatto d’arme di Eschida, 13 dicembre 1913.”
HAMEDDIN Idriss
da Aidale (Acchelė Guzai), buluc basci 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 4170
“Rifulse nel combattimento per intelligenza e valore. Durante l’assalto, guidò i suoi uomini contro gruppi nemici superiori di forze, facendone strage. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nel fatto d’arme di Eschida, 13 dicembre 1913”.
ZUOLDEMARIAM Marragg, da Adi Barò (Hamasien), buluc basci 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 307
“Comandante di un buluc, inviato di rinforzo ad una mezza compagnia, che aveva subito gravi perdite. Condusse il suo reparto con slancio ed ardire ammirevoli, raggiungendo la nuova posizione con notevole rapidità ed ordine attraverso un ter reno scoperto ed intensamente battuto dal fuoco avversario. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nei combattimenti di Serir Scebb ed Eschida, 10-13 di cembre 1913”.
TACLÈ Mahasciò e HUMMED Adum
da Coatit (Acchele Guzai), buluc basci 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 6563
da Hebub (Cheren), buluc basci 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 3938
“In difficilissime condizioni di combattimento, guidò esemplarmente il suo buluc, riuscendo a mantenerlo ordinato e disciplinato, mal grado le forti perdite subìte. Fu di efficace aiuto allo scium basci e di costante esempio ai dipendenti per contegno calmo e valoroso. Maharaga, 24 dicembre 1913 – Si distinse anche nel fatto d’arme di Eschida, 13 dicembre 1913.”
UOLDENCHIEL Seifù
da Ghelebà (Tigrai), buluc basci 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n 5906
“Condusse all’assalto valorosamente il proprio reparto, precedendo sempre i suoi uomini sulle posizioni conquistate. Fu di esempio contino ai dipendenti per slancio, calma e sprezzo del pericolo. Maharuga, 24 dicembre 1913. – Si distinse anche nei combattimenti di Serir Scebb ed Eschida, 10-13 dicembre 1913”
HUMMED Mohamed
da Bicino Assaorta (Acchelė Guzai), muntaz 5° battaglione indigeni eritrei, n. 6060
“Comandato alla colonna munizioni, portava varie volte, con grave pericolo della vita, ed attraversando terreno fortemente battuto dal fuoco avversario, le munizioni al proprio reparto, impegnato in prima linea. Maharuga, 24 dicembre 1913 Si distinse anche nel fatto d’arme di Eschida, 13 dicembre 1913.”
TOCOLLÀ Chidane
da Addi Salomor (Seraè), muntaz 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 1891
“Comandante di pattuglia fiancheggiante, quasi accerchiato da nemici bene appostati, arditamente li attaccò e disperse. Diede esempio ai dipendenti di valore, calma ed energia. Maharuga, 24 dicembre 1913”
ASSET Angiò, IOSUF Tecleimanot e OSMAN Ali
da Mogolo-Baua (Barentù), muntaz trombettiere 5° battaglione indigeni eritrei, n. 5843 matricola.
da Halai (Acchele Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 11472
da Aracles (Cheren), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 12421
“Durante l’intero combattimento diedero esempio di slancio o di sprezzo della vita Sotto il vivissimo fuoco nemico, furono tra i primi a lanciarsi all’assalto ed a prendere parte alla mischia. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinsero anche nei combattimenti di Serir Scebb ed Eschida, 10-13 dicembre 1913.”
CHIDANE Brahanè
da Sciumanegus-Tatai (Hamasen) ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 13306
“Posti al sicuro i cammelli dei graduati che aveva in consegna, raggiungeva di sua iniziativa la compagnia, distinguendosi col porre in salvo un ferito e col prendere parte all’assalto finale. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
ZEMICHIEL Voldegabriel
da Adi Aderom (Hamasèn), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 10746
“Al primo assalto, uccideva un nemico, ed impossessavasi delle sue armi. Raccoglieva, poscia, ed accompagnava al posto di medicazione il proprio buluc-basci ferito, ritornando prontamente nelle file. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
BARACHI Tesfazien
da Adi Bidel (Hamasen), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 10503
“Ammalato, volle seguire la compagnia al combattimento. Nella mischia, presso la bandiera nemica, uccise colla baionetta un arabo. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
ALI Mahmud
da Faghe (Acchelé Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 7092
“Durante l’intero combattimento fu di esempio per calma e valore. Benchè contuso da tre proiettili, continuò a combattere. Nella mischia finale affrontò un arabo che lo attendeva a fucile spianato, e, non colpito miracolosamente, uccideva il nemico, impossessandosi delle sue armi. Maharuga, 24 dicembre 1913”
FESSAZIEN Bahatà
da Debri Iohannes (Hamasèn), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 8221
“In uno degli sbalzi precedenti l’assalto finale, accortosi che ora caduto morto il portastendardo, raccoglieva l’insegna del battaglione, e, con essa, prendeva parte all’assalto e alla mischia finale. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nel fatto d’arme di Eschida, 13 dicembre 1913.”
GEMIL Eggel
da Ona (Cheren), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n, 10308
“Sebbene ammalato, volle seguire la compagnia al combattimento. Nella mischia finale, ucciso un arabo dopo aspra lotta corpo a corpo. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
MAHMUD Abdalla
da Senafè (Acchelè Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 10258
“Si distinse nel portare ordini nei momenti più aspri del combattimento. Coll’intonare i patri canti di guerra, incuorò i compagni allo slancio finale. Nella mischia, si distinse per coraggio, e, venuto a lotta corpo a corpo con un arabo, lo uccise. Maharuga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nel fatto d’arme di Eschida, 13 dicembre 1913.”
GAREMARIAM Brahanù
da Debbò (Galla), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 13233
“Facendo parte del gruppo di ascari che s’impadronì della bandiera nemica, prestava aiuto ad un compagno ferito, affrontandone l’avversario, e riuscendo ad atterrarlo. Conquistata la bandiera, continuava a prender parte alla mischia. Maharuga, 24 dicembre 1913”
TOCLU’ Maharai
da Teraumi (Seraè), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 13309
“Facendo parte del manipolo di ascari che s’impadroni della bandiera nemica, si lanciava contro l’arabo che reggeva l’insegna, e che già aveva ferito alcuni ascari a colpi di sciabola, lo trafiggeva colla baionetta, e si impossessava della bandiera. Maharuga, 24 dicembre1913.”
OGBAGABER Tuoldè
da Dechi Andrù (Hamasen), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 8880
“Facendo parte del manipolo d’ascari che conquistò la bandiera nemica, coraggiosamente veniva a lotta corpo e corpo con un arabo armato di sciabola, fucile o pistola, e lo uccideva, impadronendosi delle sue armi; continuava poscia ad inseguire i fuggenti, atterrandone parecchi col fuoco, Maharuga, 24 dicembre 1913.”
DEBBAS Ogbit
da Afalba (Acchelè Guzai), ascari 50 battaglione indi geni eritrei, matricola n. 17177
“Mirabile esempio di valore, cadeva gravemente colpito mentre si slanciava fra i primi sulla bandiera nemica – Maharuga, 24 dicembre 1913.”
CASSA Agosè e HAMED Mussa I
da Adi Caiò (Acchele Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 10947
da Dabir (Acchelė Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 11088
“Portarono sposso, arditamente, ordini ed avvisi ai reparti impegnati sotto il vivo fuoco nemico, e diedero bell’esempio di coraggio e di ardire giungendo sempre tra i primi sulle posizioni avversarie. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
MOHAMED Ali Mussa
da Ghessem, (Acchelè Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 18036
“Ferito leggermente, continuava a combattere. Visto cadere un compagno, volontariamente, sotto il fuoco nemico, lo trasportava al posto di medicazione; ritornava poi, subito, al suo posto, disdegnando di farsi medicare e distinguendosi in tutta l’azione per ardire e valore. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
BAHATÀ Mesghinà
da Adi Legi (Acchele Guzai), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 11743
“In un assalto giunse tra i primi sulla posizione tenacemente difesa dal l’avversario, riuscendo ad uccidere uno dei difensori ed a togliergli le armi. Fu d’esempio ai compagni per slancio e valore Maharuga, 24 dicembre 1913. – Si distinse anche a Serir Scebb ed Eschida, 10-13 dicembre 1913.”
CHEFLÈ Beinassai
da Adi Arghez (Acchele Guzai), Ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 11740
“Instancabile portatore di ordini e di avvisi sotto il fuoco intenso del nemico; esempio ai compagni per calma ed ardire. Visto cadere il proprio capitano (De Dominicis), di sua iniziativa andava alla ricerca del medico, ritornando poscia nelle file per prendere parte all’assalto finale. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
ASBAROM Garasellassi
da Coatit (Acchele Guzai), ascari 5° batta glione indigeni eritrei, matricola n. 10946
“Componente di una pattuglia, coadiuvava efficacemente il essa. Spostandosi convenientemente e dando prova di avvedutezza ed ardire, riusciva ad aprire il fuoco sul fianco del nemico ed a porre quest’ultimo in fuga. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
ADAM Mohamed
da Adi Cudel (Seraè), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 10387
“Incaricato dal comando della colonna di portare al comando di battaglione un ordini urgentissimo ed importante, arditamente, e sotto il vivacissimo fuoco dell’avversario assolveva, con intelligenza e celerità, il compito assegnatogli. Maharuga, 24 dicembre 1913”
UOLDU’ Cassai
da Entellò (Scimenzana), ascari 5° battaglione indi geni eritrei, matricola n. 10398
“Visti cadere i graduati del buluc, ne assumeva il comando, mantenendovi l’ordine e la disciplina, e guidandolo con slancio ammirevole nell’assalto Maharuga, 24 dicembre 1913”
ASGHEDOM Voldemariam
da Behat (Scimenzana), ascari 5° battaglione indigeni eritrei, matricola n. 9839
“Comandante di una pattuglia fiancheggiante, guidandola con ardire ed avvedutezza, affrontava animosamente un gruppo di arabi, e li fugava, uccidendone tre. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
SULIMAN Abrahim
da Embailè, ascari 5o battaglione indigeni eritrei, matricola n. 11697
“Leggermente ferito, continuò a combattere, incitando i compagni a mostrarsi valorosi. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
MOHAMED ben Omar ben Emedan e AHMED ben Mohammed
da Homs, buluc basci, gruppo libico, matricola n. 5959
da Taruna, ascari gruppo libico, matricola n. 5962
“Si distinguevano per coraggio e slancio, giungendo fra i primi sulla posizione nemica ed impegnandosi in una lotta corpo a corpo, per la conquista della bandiera del profeta. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
PIROLI Alberto
da Roma, capitano gruppo libico.
“Guidava con slancio il suo reparto gruppo libico. alla conquista di una posizione avanzata, prevenendovi il nemico per poche diecine di metri, e rigettandolo col fuoco. Serir Scebb,10 dicembre 1913. Si distinse anche nel combattimento di Eschida, 13 dicembre 1913, e di Maharuga, 24 dicembre 1913.”
COSTA Saverio

da Messina, tenente Comandante la colonna munizioni, artiglieria comando colonna del Fezzan.
“Comandante la colonna munizioni, provvedeva prontamente a detto rifornimento, svolgendo con calma, intelligenza ed ardimento il delicato servizio sulla zona più intensamente battuta dal fuoco avversario. Maharuga, 24 dicembre – Si distinse anche nei fatti d’arme di Sorir Scebb ed Eschida,10 e 13 dicembre 1913.”
PAPI Giuseppe e RAVAGLI Giuseppe
da Buggiano (frazione Borgo a Buggiano, Lucca), sottotenente complemento batteria da 70A per postazioni fisse.
da Gargnano (Brescia), tenente batteria da 70A per postazioni fisse.
“Nei momenti più critici della giornata mantennero contegno esemplare Attaccata la batteria dal fuoco nemico mentre trovavasi in movimento, ed essendo affidato loro il compito di proteggere col per postazioni fisse. fuoco della propria sezione il movimento a scaglioni della batteria, assolvettero la missione ricevuta sottotenente complemento batte. con ottimi risultati ria da 70A per postazioni fisse. Maharuga, 24 dicembre 1913 Si distinsero anche nei fatti d’arme di Serir Scebb ed Eschida, 10-13 dicembre 1913.”
DI GROTTOLE Fedele
da Ferrandina (Potenza), sergente maggiore batteria da 70 A per postazioni fisse, matricola n. 18051
“Incaricato del servizio del rifornimento delle munizioni, accorreva prontamente sulla linea dei pezzi per sostituire un capopezzo che era stato ferito, senza peraltro venir meno all’adempimento del compito che eragli stato affidato. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
AGODÌ Lamberto
da Portomaggiore (Ferrara), caporale batteria cammellata indigena speciale, n. 23286 matricola
“Avanzando la sezione sino a portarsi a 450 metri dalla posizione avversaria, di sua iniziativa, dal reparto cassoni al quale era assegnato, si portò sulla linea di fuoco a sparare col proprio fucile. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
HUMED Din
da Agordat, scium basci batteria cammellata indigena speciale, matricola n. 6019
“Comandante il reparto cassoni, provvide egregiamente al regolare, continuo rifornimento delle munizioni alla batteria ed al rifornimento dei cofani vuoti alla colonna munizioni, rimanendo sempre esposto al fuoco di fucileria avversaria Maha ruga, 24 dicembre 1913. Si distinse anche nel fatto d’arme di Eschida, 13 dicembre 1913.”
SELIM ben Salem
da Orgheat ( Funduc ben Gascir), ascari batteria cammellata indigena speciale, matricola n. 5145 matricola
“Conducente ai cassoni, precipitatasi, di sua iniziativa, a sostituire altro compagno, imprimendo, sino al termine del combattimento, nuovo, efficace impulso all’azione di un pezzo. Maharuga, 24 dicembre 1913.”
MASSAND bin Fareg e SALA GREVI Orfelli
da Orfella, ascari batteria cammellata indigena speciale.
da Taorga, ascari batteria cammellata indigena speciale
“Porta munizioni, attendevano al loro speciale incarico con singolare attività, conducendo sulla linea di fuoco, intensamente battuta, il proprio cammello portacofani, anche quando tale compito spettava ai successivi scaglioni del reparto cassoni Maharuga, 24 dicembre 1913”
Lista in continuo aggiornamento
2 pensieri su “I decorati della Spedizione Miani”