Gaspare Freddi nacque nel 1844. Ufficiale di artiglieria del Regio Esercito, divenne noto per i suoi scritti e le sue ricerche nel campo delle armi da fuoco. E’ da attribuirgli la realizzazione del primo fucile automatico mai ideato in Italia (1886). In 14 anni di continui studi, in un periodo compreso fra il 1886 ed il 1900, l’ufficiale del Regio Esercito presentò vari modelli, i quali condividono in sostanza lo stesso principio di funzionamento. Sono dei fucili a canna rigata scorrevole all’indietro nelle quali sotto la pressione, esercitata dai gas sul fondello del bossolo, quando parte il colpo, avviene lo scorrimento all’indietro della canna e del congegno di chiusura. (Contemporaneamente anche il collega Amerigo Cei-Rigotti sviluppò un’arma analoga). Ritiratosi a vita privata, si dedicò all’imprenditoria. In questo campo cercò di produrre e vendere una lampadina a gas acetilene di sua invenzione. Qui nacquero i suoi guai giudiziari che si sommarono a quelli finanziari. Fu accusato infatti dalla ditta Benossaglia e Calzoni di Brescia, sua fornitrice di materie prime per le lampadine, di truffe continuate. Gaspare ebbe un discreto successo invece nella narrativa fantastica. Egli scrisse: Il pianeta Venere e i suoi abitanti (Società editrice La Milano, 1904), e il seguito Gli abitanti di Marte (a puntate su “Per Terra e per Mare”, 1905-1906). Morì a Sanremo il 19 dicembre 1923.

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