Angelo Brofferio e la disastrosa offensiva sul Monte Mrzli

Primi anni di vita e le campagne coloniali

Nacque l’8 novembre 1861 a Porto San Giorgio (Fermo). Discendente da una famiglia benestante, uno dei suoi avi, omonimo a lui, fu un importante poeta e politico dell’epoca risorgimentale. Nonostante il suo carattere mite, seguendo lo spirito patriottico familiare, figlio del periodo storico, decise di intraprendere la via delle armi. Frequento il Collegio militare di Napoli “Nunziatella” e prosegui studi alla Scuola Militare di Modena. Il 6 agosto del 1888 venne nominato sottotenente e fu assegnato al 39° Reggimento di Fanteria. Fu promosso al grado di tenente nel 1893. L’anno successivo fu ammesso al corso preparatorio per l’ammissione alla scuola di guerra. Nel dicembre dell’anno successivo però scoppiò la Guerra di Abissinia e Angelo fu destinato in Eritrea con il compito di formare insieme ad altri ufficiali il 20° battaglione di fanteria d’Africa. Partì quindi il 25 gennaio 1986 ma la sua permanenza in colonia fu piuttosto breve dato che tornò in Italia il 21 aprile. Tornato al 39°, si trova a Napoli nel momento in cui scoppiano i primi tumulti popolari nel maggio del 1898. Sintomo di un’elevata ingiustizia sociale, i moti finirono presto in un bagno di sangue, specialmente a Milano, a causa della pronta repressione da parte dei carabinieri delle truppe regolari. Brufferio si distinse durante le operazioni di ordine pubblico, ottenendo un encomio solenne con la seguente motivazione: “Col plotone ai suoi ordini, facendo uso della baionetta, impedì la costruzione di barricate in via Conte Olivarez, rimanendo colpito al petto da una sassata. Agì poi con vigore nel disperdere i tumultuanti nei dintorni delle carceri di S. Francesco.” (9 e 11 maggio 1898).” Fu successivamente trasferito al 42° regg. e fu promosso al grado di capitano il 22 gennaio 1905. Angelo partecipò nuovamente ad una campagna coloniale nel 1912, quando prese parte alla guerra italo-turca.

Grande Guerra

Tornato in Italia, partecipò quindi alle fase iniziali della Grande Guerra. Il reggimento, insieme al 41, fa parte della Brigata Modena, posta sotto le dipendenze della 8ª divisione. Il 25 maggio 1915 la brigata, dalla zona di radunata a San Guarzo e San Quirico risale la valle del Natisone ed occupa Robic e Staro Selo, senza incontrare resistenza. Il 26, passa l’Isonzo, raggiunge la linea M. Pleca-M. Spika-S. Lorenzo ed inizia l’attacco della forte barriera montana Sleme-Mrzli che difende da settentrione la conca di Tolmino. Contro le posizioni nemiche la brigata combatté valorosamente fino al 3 giugno; ma la scarsità delle artiglierie e la forza delle posizioni nemiche le impediscono di raggiungere la cima del Mrzli, contro la quale particolarmente accanita si è svolta la lotta. Angelo, il 2 giugno, al comando del 2° battaglione di fanteria del suo reggimento, sotto le direzioni del maggiore dei bersaglieri Eugenio De Rossi (Il generale Marafini Valentino della Modena non era ancora giunto sul posto), si mosse all’attacco del Monte Nero, rincalzando i due battaglioni del 12° bersaglieri che si erano dissanguati poco prima in un attacco frontale totalmente insensato. Durante l’assalto, mentre incitava i suoi a combattere, l’ufficiale fu colpito prima al braccio destro e poi alla coscia destra. Miracolosamente ancora in vita, venne trascinato fuori dal tiro della fucileria avversaria e trasportato in un fabbricato lì vicino dove fu assistito da un caporale e da un soldato della sua compagnia. Le sue condizioni però erano disperate. Il 3 giugno fu trasportato, insieme a molti altri feriti, tra cui Michele Pericle Negrotto ed Eugenio De Rossi, all’ospedale da campo di Caporetto, ma qui spirò la mattina dopo, lasciando una moglie e due figli: “Il 4 mattina, dopo aver rivolte le più vive raccomandazioni al sergente Amprimo, perché l’onore del suo battaglione rifulgesse costante, spirò premendo alle labbra la fotografia dei figli.

Ricevette postuma la medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione: ”Con perizia, slancio e ardimento mirabili, guidava il proprio battaglione all’attacco di una forte posizione, in vicinanza della quale cadde mortalmente ferito. – Monte Sleme, 2 giugno 1915.”

Fonti:

  • Alliney, Guido. Mrzli Vrh, una montagna in guerra. Italia, Nordpress, 2000.
  • Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli uffiziali dell’esercito italiano e nel personale dell’amministrazione militare. 1888.
  • Carnera-Zappa, Maria. Il capitano Angelo Brofferio e la sua famiglia
  • De Biase, Luigi Amedeo. Le cartoline delle Brigate e dei Reggimenti di Fanteria nella guerra del 1915-1918
  • La Guerra d’Italia: La Guerra d’Italia 1915-1916. Italia, Fratelli Treves, 1917.
  • Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico, Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929

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