I Carabinieri e la rivolta di Creta: l’arresto del brigante Klapakis

📍 Isola di Creta, Bresmero, Aprile 1906 🇬🇷

Contesto storico

Nel cuore tormentato della Creta sotto controllo internazionale, la gendarmeria italiana si distinse per coraggio e fermezza. Protagonisti di questa impresa furono due Carabinieri: il maresciallo Luigi Soliani-Pavesi [1] e il brigadiere Di Bene.

L’obiettivo? Catturare uno degli uomini più temuti della regione: Michele Klapakis, brigante sanguinario, autore di innumerevoli omicidi e simbolo del terrore che da anni stringeva la zona in una morsa di violenza.

L’arresto

I due carabinieri, insieme a pochi uomini fidati, lo sorpresero in una casupola nascosta. Dopo averne sfondato la porta con decisione, riuscirono a colpirlo alla testa ed a immobilizzarlo. Accanto a lui, anche la moglie, complice, venne arrestata. Ma l’arresto fu solo l’inizio. I colpi di fucile e il suono a stormo della campana allertarono i parenti e gli amici del brigante, che accorsero armati. Iniziò così uno scontro a fuoco violento. I due italiani, in netta inferiorità numerica, riuscirono con astuzia e sangue freddo a respingere gli assalitori, mettendoli in fuga. Uno dei più accaniti assalitori venne anche arrestato sul posto. Così si concluse una delle più ardite operazioni della gendarmeria italiana a Creta: il terribile Klapakis e sua moglie vennero finalmente consegnati alla giustizia.

Scena dell’arresto in un illustrazione della Tribuna Illustrata dell’8 aprile 1906

I Carabinieri a Creta

L’arrivo dei Carabinieri italiani a Creta risale al lontano 1898. La Regia Marina e il Regio Esercito era intervenuti l’anno prima per riportare la pace all’interno dell’isola, scossa da un violente conflitto etnico e religioso. Una volta fermati i massacri ed i saccheggi, l’esercito lasciò il proprio posto ai Carabinieri, i quali oltre a dover mantenere l’ordine pubblico, ebbero il compito di formare il locale corpo di gendarmeria. I militari italiani si distinsero per la loro dedizione al compito, lasciando l’isola solamente nell’inverno del 1906-1907.

Note

[1]: Il carabiniere Luigi Soliani-Pavesi, una volta tornato in Italia, si distinse nuovamente durante il servizio, ricevendo nel febbraio del 1910, la medaglia d’argento al valor civile con la seguente motivazione: “Il maresciallo insieme a Tracanelli Enrico, contadino, i quali il 27 febbraio, in San Vito al Tagliamento (Udine) sfidando seri pericoli e vincendo difficoltà grandissime, pervenivano con alcuni animosi cittadini su di un isolotto del Tagliamento, sul quale, sorprese dalla piena, eransi rifugiate due tratte in salvo dopo enorme “



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