Il cannone da 75A rappresenta uno dei simboli dell’artiglieria italiana durante la guerra italo-turca (1911-1912). Progettato per unire potenza, precisione e mobilità, questo pezzo d’artiglieria si distinse per la sua versatilità sia in azione di campagna che in postazioni fisse.

Caratteristiche Tecniche
La bocca da fuoco del cannone da 75A era costruita in acciaio, composta da un tubo e un manicotto connessi da un cerchio. La lunghezza complessiva della bocca da fuoco era pari a 30 calibri. L’otturatore, di tipo a vite, era progettato per garantire una chiusura ermetica, essenziale per massimizzare l’efficienza e la sicurezza durante lo sparo. Un sistema ingegnoso permetteva di estrarre il bossolo dopo ogni colpo, rendendo più agevole e rapido il caricamento.
L’affusto da campagna era un elemento fondamentale: realizzato in acciaio, disponeva di una carreggiata di 1,53 metri e includeva vari componenti come maniglie di coda, seggioli e congegni di punteria. La versatilità dell’affusto permetteva di utilizzare il cannone anche in configurazioni per l’assedio, grazie all’adattamento su affusti a candeliere o pozzi.
Prestazioni e Munizionamento
Il cannone da 75A poteva impiegare diversi tipi di munizioni, incluse granate e shrapnel. La gittata massima variava in base al tipo di proiettile: fino a 8.700 metri con granate a percussione e 6.000 metri con proiettili a tempo. La velocità iniziale dei proiettili poteva raggiungere i 493 metri al secondo, una prestazione di rilievo per l’epoca.
Le cariche di polvere, contenute in bossoli separati dal proietto, utilizzavano balistite in placche o piastrelle, a seconda della potenza richiesta per il tiro. Questo approccio modulare consentiva di adattare il cannone a diversi scenari tattici.
Impiego Operativo
Il cannone da 75A richiedeva una squadra operativa composta da sei persone: un capo pezzo e cinque serventi, numerati da 1 a 5. Ogni membro della squadra aveva un ruolo ben definito per garantire la rapidità e l’efficienza del fuoco.
Grazie alla sua costruzione robusta e al design avanzato, il cannone si dimostrò efficace sia nelle campagne desertiche della Libia che in postazioni difensive più statiche. La sua capacità di essere impiegato in diversi contesti fece del 75A un elemento chiave dell’arsenale italiano. La sua presenza sui campi di battaglia durante la guerra italo-turca ne fa un pezzo significativo nella storia dell’artiglieria, testimone di un periodo cruciale per l’espansione coloniale italiana.
